martedì 5 aprile 2016

PERCHE' "CARRARESE" E NON "CARRARINO"

(Immagini tratte dal Web)
Traggo spunto da un post di Sara, per tirar fuori un po' d'orgoglio e poi tornare il Semola di sempre.....

Non siamo liguri, non siamo toscani e neppure emiliani .... siamo diversi....

..... forse per questo mi sento "Carrarese" e non "Carrarino".... 
L'eco della storia, si sa, spesso si allontana e si fa fievole fino a sparire.... ma è bene ricordare.....
Col termine "i Carrarini", venivano definite negli anni  '20 le milizie fasciste guidate dal gerarca Renato Ricci che, al soldo degli industriali del marmo, tanti soprusi han fatto dalle nostre parti.
Io preferisco rifarmi alla definizione di uno scrittorucolo minore che, esule dalla sua città, trovò ostello dalle nostre parti .....  un certo Dante che in un verso della Commedia ci definisce "Carraresi".
"Carrarese" era un tal "Gino Lucetti" che attentò alla vita del Duce
"Carraresi" erano i cavatori che  trasportarono "il monolite" dalle vette delle Apuane fino al mare a forza di braccia e di buoi.



"Carraresi" erano le donne che con la rivolta di piazza delle Erbe il 7 luglio del '44 in piedi e disarmate di fronte ai cingolati nazi fascisti impedirono lo sfollamento.
"Carraresi" erano i cavatori che pezzo pezzo hanno smontato e rimontato il tempio di  "Abu Simbel" in Egitto.

"Carraresi" sono i tanti volti ignoti ritratti nelle foto di Ilario Bessi.
Sottraendo bellezza a se stessa e arricchendo pochi, un pezzo della mia città è in ogni parte del mondo e le opere più belle di ogni tempo sono realizzate col suo marmo.

Purtroppo cara Sara ai danni del ventennio fascista è succeduto un più che ventennio di una sinistra, asservita agli stessi industriali del marmo che prima foraggiavano gli "Squadristi Carrarini",  a cui forse sono dovuti quei "costumi carrarini" cui non hai "dimestichezza".
Ma di sicuro in qualche antro delle Apuane resta qualcuno di quegli "Apui" (non liguri) .... che neppure i romani riuscirono a domare....
speriamo si risveglino.


4 commenti:

  1. Liguri Apuani, c'e'tutto un mondo intorno ... e nella Storia!
    Il fatto che le nostre sono zono ferme a 30 anni fa, cioe'a quando io andavo al "Repetti".
    Carrara e'un deserto, quantunque bellissima. Ma deserta.
    Marina e'un caos, andare al mare in bici e'un'impresa, non ho idea poi di come possa muoversi uno in sedia a rotelle. I marciapiedi sono tutti scalamati.
    Marina:la citta'del porto deserto!
    Ma poi se devo dirtelo, io che sono nata a meta', trovo che nel carrarese permanga la credenza che le ragazze anche se non studiano, se non si diplomano, fa lo stesso, il che e'indice di molte cose.

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    1. ... ripeto il pesce puzza dalla testa ....
      ...Carrara è governata da 30 e piu' anni dalla sinistra ....
      .... sinistra interessata a che rimangano i proletari....
      .... che continueranno a votarla....
      ..... per creare manodopera a basso costo per le cave....
      ... facendo morire qualsiasi forma di economia alternativa al "bloc" manco alla sua lavorazione..
      .... non sempre è stato cosi'....
      .... una città con 2 teatri Animosi e Politeama Verdi...
      .... di cui uno poteva contenere 2.400 persone...
      .... tra i più grandi in Toscana.....
      .... entrambi chiusi uno per abusi edilizi del solito potentotto....
      ..... la cultura c'era....
      ... qualcuno aveva interessi a farla morire....
      ... la ricchezza c'è basterebbe aumentare un po' le concessioni sulle cave ....
      ... e far ricadere la ricchezza sulla popolazione...
      .... poi Sara .... mai fare di tutta n'erba un fascio....

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  2. Anni fa segui su radio 3 una bella trasmissione su Carrara e le sue cave, fino ad un po' di tempo fa si trovava il link ai file audio adesso non lo trovo più, solo qualche riga di presentazione, te la incollo qui sotto, forse ti interessa

    Il Terzo Anello
    Cuore di pietra
    15 puntate firmate da Lavinia Macchiarini

    Nel bacino compreso tra il fiume Magra ed il Serchio le Alpi Apuane, distaccate dall'Appennino settentrionale, si innalzano improvvise e accolgono lo sguardo dello spettatore in un abbraccio forte e rassicurante, lasciando alle spalle l'infinito delle acque del Mar Tirreno. Un territorio dove pulsa un grande cuore di pietra: qui troviamo Carrara e l'Alta Versilia, due scrigni dentro i quali è racchiuso il cuore delle Apuane, il marmo.

    Le grandi opere architettoniche, artistiche e i monumenti ci narrano quanto l'uomo da sempre abbia un particolare legame con la bianca pietra di questi luoghi.

    Cuore di pietra è un viaggio in 15 puntate dentro e fuori il ventre della Madre Cava alla scoperta della terra e della gente che di marmo vive e, talvolta, di marmo muore.

    Incontreremo cavatori di ieri e di oggi, artigiani, scultori, imprenditori del settore e testimoni del tempo. Ascolteremo chi ha fatto del marmo la propria filosofia di vita e chi , capitato quasi per caso in questa terra, vi è rimasto tutta la vita.

    Un cuore di pietra infine che racchiude anche una importante pagina della storia del movimento operaio italiano. Nel 1957, per raggiungere il loro ideale di "lavorare liberi" 19 cavatori di Levigliani con grande sacrificio personale, delle famiglie e di tutto il paese fondarono la "Condomini". Un impegno che ha dato i suoi frutti: la cooperativa è a tutt'oggi in piena attività, figli e nipoti dei soci fondatori continuano a portare avanti e a tramandare valori e tradizioni dei mestieri di un territorio che, per le sue infinite bellezze, possiamo sicuramente dire essere stato baciato da Dio.

    Questo programma non sarebbe stato possibile senza il contributo dello spirito apuano di Bruno, Mirella e Francesca Macchiarini.

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    1. .....grazie ... lo cerco subito...
      .... in realtà verso le cave ho un amore-odio....
      .... l'estrazione oggi è troppo impattante e veloce...
      .... sta rapidamente distruggendo i miei monti...

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