domenica 5 dicembre 2021

"IL BOSCHETTO" ... RICORDI, CAMBI GENERAZIONALI E DI COSTUME

 ... spesso mi ritrovo a parlare del "boschetto", come lo chiamavamo affettuosamente in paese ...

... il piccolo bosco di fronte a casa mia ...  da sempre ...  da prima che nascessi ...

... oggi silenzioso, malridotto e sempre più spesso violato...

... e lì che io e molte generazioni di bambini del mio paese abbiamo trascorso l'infanzia...

... dopo la scuola è lì che ci fiondavamo per passare interi pomeriggi ... fino a quando il "sol di' morti" non arrossava il cielo e, allungando le ombre, ci faceva correre a casa ...

... portando con noi  grandi avventure, sogni impossibili e grida ...

... le fantasie più irrealizzabili si materializzavano tra quei rami ...

... semplici foglie divenivano cappelli piumati ... rami si trasformavano in archi, lance, spade o capanne ...

... ognuno aveva una mappa di quel mondo interdetto agli adulti, con precisi punti di riferimento ...

... a Sud l'entrata, con l'enorme quercia forata (oggi abbattuta per far posto ai cassonetti) dentro cui ognuno nascondeva i suoi giochi e i suoi tesori per ritrovarli l'indomani ...

... a Nord la grotta per l'estrazione del "sal d'golpa" (sale di volpe) la quarzite usata come moneta di scambio ...

... ad Ovest il fiume in cui trovar refrigerio l'estate ...

... ad Est la grande pietra ...

... al centro la "piana d'l tavulinet" dove venivano fissate le adunanze ...

... ben definiti e invalicabili erano i confini in alto i " fanti", i più grandi,  in basso i "fantoti", più piccoli  che con il passare del tempo, senza accorgersene, slittavano all'alto dominio per poi, dopo qualche anno, uscire definitivamente da quel regno della fantasia e dei sogni ...

3 commenti:

  1. Che nostalgia per quei branchi di bambini e ragazzi!ogni giorno un'avventura!

    RispondiElimina
  2. I boschi sono magici, quando si è bambini lo sono anche di più perchè riusciamo a goderne ogni singola pianta, colore, rumore. Io non avevo molti alberi attorno dove vivevo da piccola ma c'era un posto speciale, un fosso coperto da vegetazione selvatica e dalle fronde di un paio di alberi enormi. E lì nascevano un sacco di storie, ora dimenticate e disperse nel vento...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... nascoste nel profondo dei nostri ricordi, ma mai dimenticate...
      ... e a volte basta un soffio di vento per riportarle alla mente...

      Elimina