martedì 12 aprile 2016

IMMIGRATI INDESIDERATI

Dopo tanti tentativi infruttuosi finalmente l'anno scorso ero riuscito a moltiplicare le piantine di bosso nano ...... 

"..... e il prossimo anno si ripristina il piccolo labirinto di bosso nano nel giardino....."
 ...... ma dall'Asia è arrivata, a distruggere ulteriormente i miei progetti,......  la "Piralide" ..... che ha attaccato anche le rimanenti piantine adulte ...... 
..... non c'è modo di combatterla contenendone il numero ....



..... e pian piano distrugge la pianta con la sua voracità....


.... per ora le nuove piantine sono al sicuro .... e sto sperimentando diversi rimedi...... speriamo.

OLTRE AL BLOCCO C'E' ANCHE QUESTO


DA CARRARA PER RICOSTRUIRE PALMIRA


(IL TIRRENO 30 MARZO 2016)

L'azienda apuana Tor Art (di Giacomo Massari e Filippo Tincolini) è già al lavoro per ricreare le opere distrutte dall'Isis. L'arco di Trionfo di Palmira, in scala 1 a 1 , è stato ricostruito grazie alla robotica e sarà presentato a Londra il prossimo 19 aprile a Trafalgar Square.


CARRARA. Dall'Italia per salvare Palmira: la tecnologia (e il valore aggiunto) made in Carrara sarà impiegata in una prestigiosa opera di ricostruzione. L'azienda apuana Tor Art (di Giacomo Massari e Filippo Tincolini) è già al lavoro per ricreare le opere distrutte dall'Isis. L'arco di Trionfo di Palmira, in scala 1 a 1 , è stato ricostruito grazie alla robotica e sarà presentato a Londra il prossimo 19 aprile a Trafalgar Square.
Un’idea che nasce all'interno del progetto The Million Image Database intrapreso da The Institute for Digital Archaeology (IDA) per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale, con il patrocinio dell'Unesco per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale.
Tor Art società italiana specializzata in robotica e scultura e nello studio della tecnologia applicata ai materiali da costruzione come marmi, pietre e metalli, in collaborazione con D-Shape società che opera nel campo della stampa 3d di materiali naturali, avrà il delicato compito di ricreare le opere di epoca romana distrutte a Palmira delle milizie dell'ISIS nell'ottobre del 2015. Durante il World Government Summit di Dubai, Tor Art ha presentato la riproduzione in scala ridotta dell'arco del Tempio di Bel.
Per riuscire a ricreare copie perfette delle opere andate distrutte Tor Art inizia il suo percorso di lavorazione dallo studio e dalla ricerca dei materiali impiegati in origine, fino all'utilizzo di avanzate attrezzature robotiche e di stampanti 3d necessarie per ridare una nuova vita alle opere.
Gli avveniristici robot dell’azienda dalla tecnologia di avanguardia, impiegati nelle lavorazioni vengono progettati direttamente dalla stessa Tor Art e vengono messi a punto da Robotmill, altra società del gruppo. L'azienda, che impiega una decina di addetti, è composta da trentenni ma ha già partecipato a importanti progetti nel campo della conservazione dei Beni Culturali: per Castello Sforzesco Milano, Museo Hermitage di San Pietroburgo, Musée d'Art et d'Histoire Genève, Museo Canova Possagno, Accademia di Belle Arti Perugia, Thorvaldsen Museum Copenaghen, Banca d'Italia, The Holy City of Mecca.

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domenica 10 aprile 2016

PRIME PENNELLATE DI COLORE

Sempre senza che io abbia ancora fatto nulla negli angoli nascosti del mio giardino sono già esplosi i primi colori....
..... vogliono avvisarmi che è ora di mettersi al lavoro ... c' è l'erba da tagliare ..... 
... il cotogno giapponese forse andrebbe un po' sfoltito..... ma di fronte a tanti fiori non ho il coraggio......
..... pure tra le foglie di magnolia piccole cascate di margherite "striscianti" fanno capolino e mi chiedono di togliere le erbacce....
.... ohiii anche quiiiii!!!!
.... impettite margherite bianche dai vasi guardano le disordinate sorelle "striscianti" e ...... ruffiane mi strizzano l'occhio..... 
.....per noi puoi riposare facciamo da sole.... magari  un po' d'acqua....
 ..... c'è pure chi non ha per nulla bisogno di me anzi mi prega perché non tagli il prato......



martedì 5 aprile 2016

PERCHE' "CARRARESE" E NON "CARRARINO"

(Immagini tratte dal Web)
Traggo spunto da un post di Sara, per tirar fuori un po' d'orgoglio e poi tornare il Semola di sempre.....

Non siamo liguri, non siamo toscani e neppure emiliani .... siamo diversi....

..... forse per questo mi sento "Carrarese" e non "Carrarino".... 
L'eco della storia, si sa, spesso si allontana e si fa fievole fino a sparire.... ma è bene ricordare.....
Col termine "i Carrarini", venivano definite negli anni  '20 le milizie fasciste guidate dal gerarca Renato Ricci che, al soldo degli industriali del marmo, tanti soprusi han fatto dalle nostre parti.
Io preferisco rifarmi alla definizione di uno scrittorucolo minore che, esule dalla sua città, trovò ostello dalle nostre parti .....  un certo Dante che in un verso della Commedia ci definisce "Carraresi".
"Carrarese" era un tal "Gino Lucetti" che attentò alla vita del Duce
"Carraresi" erano i cavatori che  trasportarono "il monolite" dalle vette delle Apuane fino al mare a forza di braccia e di buoi.



"Carraresi" erano le donne che con la rivolta di piazza delle Erbe il 7 luglio del '44 in piedi e disarmate di fronte ai cingolati nazi fascisti impedirono lo sfollamento.
"Carraresi" erano i cavatori che pezzo pezzo hanno smontato e rimontato il tempio di  "Abu Simbel" in Egitto.

"Carraresi" sono i tanti volti ignoti ritratti nelle foto di Ilario Bessi.
Sottraendo bellezza a se stessa e arricchendo pochi, un pezzo della mia città è in ogni parte del mondo e le opere più belle di ogni tempo sono realizzate col suo marmo.

Purtroppo cara Sara ai danni del ventennio fascista è succeduto un più che ventennio di una sinistra, asservita agli stessi industriali del marmo che prima foraggiavano gli "Squadristi Carrarini",  a cui forse sono dovuti quei "costumi carrarini" cui non hai "dimestichezza".
Ma di sicuro in qualche antro delle Apuane resta qualcuno di quegli "Apui" (non liguri) .... che neppure i romani riuscirono a domare....
speriamo si risveglino.