domenica 28 febbraio 2016

IN PRINCIPIO ERA SELVATICO E AMARO

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
......
G. D'Annunzio
.... e piove sempre nel fine settimana ...... 
.... dopo una settimana d'ufficio anche la piccola valvola di sfogo del mio orticello mi è preclusa ....
.... mi aggiro in casa come un animale in gabbia......
...... sistemo le bollette pagate .... leggo svogliatamente qualche articolo economico ......no! Basta lavoro......
.... torno a guardare fuori .....
Piove ancora, ma mi auto convinco che piova meno  ... si si!.... sta diminuendo...
Tra una goccia e l'altra di sicuro non piove .... è lampante!
..... ma all'orto non posso andare .... 
Ah!Ecco....posso invasare le piccole piantine di arancio selvatico!
Si perché parlando di innesti si parte sempre dal porta innesti formato ..... ma la fase precedente????
Provo a illustrarla.
Si parte da una pianta di "Arancio selvatico".....
.... è praticamente indistruttibile ..... resiste a neve, siccità,  drastiche potature, è estremamente produttivo e anche bellino!
..... potete riconoscerlo fondamentalmente in due modi....
Il primo assaggiandone i frutti...... amari .... ma amari forte!!! .... vi verrà una boccuccia a "culo di gallina" ottima per i selfie (io direi autoscatto, ma si sa sono antico....)
Il secondo, che io mi permetto di consigliare,  è quello di osservarne le foglie che sono doppie.....
... quindi ..... si raccolgono i frutti ......
... e si estraggono i semi .....
....... e, una volta seminati......
.... si aspetta nascano le prime piantine......
..... e una giornata di pioggia (non necessaria).... per trapiantarle....
....... poi giunte alla dimensione ideale .... si innesteranno.....
.... e se tutto va  per il  verso giusto...... ecco il risultato.......

domenica 14 febbraio 2016

NON SOLO ORTAGGI

Ed eccone un altro......
..... basta scavare un poco nel mio orticello tra i monti ..... e ne trovo qualcuno..... non patate ... non tartufi.... non pepite ... non diamanti...
Taluni più danneggiati .......... a volte singoli pezzi...



..... a volte più completi.....



.... a volte sbozzati....



....... con piccoli difetti e quindi incompiuti.........




........ più piccoli......




.... ma sempre per me bellissimi .... con un ché di misterioso sui loro autori perduti in un tempo passato .....



Nel  paese dei "mortalai" un tempo ogni abitante, per integrare il misero salario, nei giorni di pioggia, ne scolpiva qualcuno ....... ma molti non venivano terminati rompendosi a volte quasi al termine del lavoro e perciò  gettati tra mille imprecazioni......
..... percorrendo il paese  e osservando bene è facile trovarne ovunque.... anche nei muri delle case ....  perché ......  "il mortaio scaccia il guaio".....



Si dice venissero utilizzati anche come contrappeso per le navi che partivano, senza mercanzie, per il porto di Lavagna ..... lì  scaricati e sostituiti dal peso delle merci dirette ad altri porti .... da qui le basi per il famoso pesto ligure ......perché " Il mortaio sta al pesto come il bigoncio sta al vino!"

Ormai la tradizione è quasi scomparsa .... io ogni tanto, indegnamente e quando il tempo (raramente) me lo permette ... provo a scolpirne qualcuno.....


Mi piace recuperarli, immaginare la storia di ognuno e pensare possano, magari in altre forme .... narrare nuove storie.......


sabato 13 febbraio 2016

BARBATELLE

Nonostante abbia cercato di seguire alla lettera le istruzioni del "grande maestro" Marco Simonit  (evitare di tagliare sul legno di oltre un anno, seguire la via della linfa, evitare coni di disseccamento, lasciare legno di tolleranza ...... ) alcune viti dell'orto sopra il paese non han superato l'inverno ..... ..... son proprio un cattivo alunno.
..... ma non mi do per vinto e nonostante il tempo sia instabile e pioviggini un poco, pianterò le barbatelle di vite comprate nei giorni scorsi: cinque piantine di Merlot e cinque di Vermentino.
..... una piccola tregua qualche sprazzo di sole..... inizio..... dalla prima....
...... facciamo il primo foro ...................

.... e piantiamo la prima vite.....
..... diamole subito un tutore ben robusto...... così che cresca sulla retta via ......
.... incrocio le dita e passo alle altre..... finito ...... il tempo rapidamente sta peggiorando ....... .......una fitta nebbiolina, densa di pioggia, sta scendendo dai monti ........ non mi resta che tornarmene a casa.........

domenica 7 febbraio 2016

LARDO IN CONCA

..... erano passati già dodici anni dall'ultima volta...., ma quando i miei nipoti mi han chiesto....
 "Zio perché non si rifà il lardo come ai tempi del nonno?"... la mia risposta non poteva essere che  "Siiiiiiiiii!".
Premetto che questa non vuol essere la ricetta del lardo di Colonnata, pur essendo quel paese a un tiro di schioppo, o di fionda, dal mio ....... in fondo i cavatori, che una volta necessitavano di un alimento (un tempo) povero, facilmente conservabile e fortemente energetico, non erano e non sono solo a Colonnata.  
Ognuno partendo dalla stessa base aveva una sua ricetta e... un suo piccolo segreto per poter dire:
"L'me lard' iè pu bon dl' to!"
Questa è la ricetta che noi  abbiamo sempre usato ... piaccia o non piaccia ad altri poco importa.... tanto ce lo papperemo tutto noi!!!!  
 Ma andiamo con ordine.....
Nonostante almeno uno dei due nipoti, credo, avesse passato un sabato notte con gli amici .... domenica mattina entrambi erano presenti.
Una rapida organizzazione e suddivisione dei compiti e .... siamo partiti.
Dopo una pulizia accurata delle conche ........
.... ed un energica strofinata con aglio....così da non fare avvicinare i vampiri....

........il  posizionamento degli ingredienti......

... rosmarino e aglio.... 

... sale marino e spezie..        
 ..... mix di pepe, coriandolo, chiodi di garofano, cannella e ....... ognuno ha la sua aggiunta..........
.......... finalmente entra in scena  il protagonista ..... lardo di  cinta senese marchiata a fuoco.....
...... mentre mio fratello taglia i pezzi  ....
....ed io li massaggio energicamente ...
... i nipoti mixano agli e rosmarino....

. e preparano il "letto" 
.. su cui riposerà ...il lardo....
... strato su strato... .riempita la prima...
... inizia la seconda...... pronte...
Ora non ci resta che aspettare i sei mesi di stagionatura che faranno penetrare i profumi delle spezie e lo insaporiranno ben bene...ogni tanto un controllino al livello della salamoia .... e finalmente sarà pronto per essere assaporato.