... inizio la raccolta tra il disappunto (ma non punto) delle api del vicino che, in questa arsura, si vedono sottrarre uno dei pochi fiori da cui possono ancora prelevare il polline ...
... ora non resta che appenderli ad essiccare all'ombra ...
... inizio la raccolta tra il disappunto (ma non punto) delle api del vicino che, in questa arsura, si vedono sottrarre uno dei pochi fiori da cui possono ancora prelevare il polline ...
... ora non resta che appenderli ad essiccare all'ombra ...
.... nelle notti d'estate, quando le cicale stremate cessano il loro canto, il silenzio della notte si popola dei suoni degli abitanti dell'oscurità ...
... no, qui da me non si tratta di gruppi di giovani festaioli urlanti che celebrano la loro giovinezza e la bella stagione ...
... dalla finestra, aperta per attenuare la calura estiva, dapprima entra il "cri, cri " dei grilli, a volte il guaire della volpe che chiama i suoi cuccioli, ma sempre il suono dei rapaci notturni, a me particolarmente gradito ...
... nonostante i "vecchi" mi abbiano sempre raccontato che "è un presagio di morte", in me questa atavica credenza non ha mai attecchito (molte altre si!) ...
... spesso, in piena notte, mi alzo, mi affaccio e guardo verso la legnaia, da dove proviene il canto, ma a parte un ovattato fruscio d'ali e qualche sagoma scura, mai sono riuscito a vedere il cantore ...
... stamattina l'incontro c'è stato, ma non nel modo che avrei voluto ...
... sono entrato nella legnaia per pulire e LEI era lì, sembrava mi fissasse, ancora bellissima, ma purtroppo senza vita ...
... forse la notte aveva cantato l'ultima volta ... per annunciare la sua dipartita ... o forse solo per rendermi felice nell'ascoltare il suo canto ...
... mazzetto di Elicriso (o canutella o tombolo come lo chiamiamo qui)...
... lascia un delicato profumo negli armadi, allontana le tarme e (nella nostra tradizione) "i streghi" ...
... ma non è di questo che voglio parlare ...
... saliamo lentamente lungo il percorso segnato dal Cai ...
... gruppi di persone ci precedono e altri lentamente ci seguono a poca distanza ...
... una leggera brezza rende piacevole il cammino, respiro profondamente la natura intorno, i profumi delle piante, il frinire delle cicale e il lontano suono di belati di un gregge ...
... vedo in alto una radura circondata da un boschetto e dico alla mia compagnia "Ci si potrebbe fermare lassù!"... risposta "No! è fuori dal percorso segnato, poi ci si perde!"...
... annuisco e continuo a camminare, poi rifletto ... torno indietro nel tempo, a quando l'incontro con la natura non era così sporadico ed eccezionale, quando partivamo senza meta, alla ricerca di "sentieri vergini" e non c'era grotta, bosco, fiume o vetta che non pensassimo di poter raggiungere, lasciando volare la fantasia sulle meraviglie che vi avremmo trovato...
... come siamo cambiati, chissà dove è finito "Furaboschi" (così ero soprannominato) "ch'indev 'nt un mazron e i n'siv senza 'na sgrinfiata" (che entrava in un rovo è ne usciva senza un graffio) ...
... frattanto siamo arrivati ... ordinatamente, come tutti gli altri, stendiamo la tovaglia sotto un castagno e ... iniziamo il pranzo ...