... ci arrivo tardi, ma poi ci arrivo ...
... di recente, sempre più spesso, si sente parlare del "microbiota intestinale"... dell'intestino come del nostro secondo cervello, dove colonie di batteri, di tipi diversi e con diverse specializzazioni, ci aiutano nelle funzioni digestive e non solo...
... anche i nostri gusti sembra siano indotti da loro, ad esempio la prevalenza di batteri che si nutrono di carboidrati ci spinge inconsciamente a nutrirci di quel tipo di alimento ...
... l'equilibrio dei diversi tipi ci mantiene in salute, l'assenza o il prevalere di un ceppo crea danno ...
... stessa cosa accade nel terreno, anche lui ha il suo "microbiota", formato da migliaia di batteri, funghi e muffe il cui equilibrio lo rende vivo e in salute ...
... per anni ho tenuto l'orto "perfettino", senza "erbacce" (che buttavo o peggio bruciavo), tutto arato ... insomma " i parev' lavat' con Omo", come diceva la nonna (citazione che pochi capiranno)...
... sbagliavo, già da tempo mi ero accorto che i lombrichi erano meno presenti e che dovevo concimare sempre più ...
... la terra vangata e lasciata scoperta, in balia dei raggi solari ed al dilavamento della pioggia, si indurisce e diventa sterile, esattamente come accade al nostro organismo con l'uso degli antibiotici, l'intera flora batterica viene distrutta e va ricostruita...
... quindi ho iniziato a "pacciamare", con sfalci, foglie, cippato e quant'altro, soprattutto nei sentieri, per ricreare quel micromondo invisibile, che lavori per me e mi aiuti a rivitalizzare il terreno...
... non so ancora quali saranno gli effetti e soprattutto come creare il giusto equilibrio, ma il concetto che mi veniva detto dal babbo, "la terra rivuole solo quello che gli togli", mi pare rispettato ...
... frattanto piove ...
... ed io, al chiuso, mi sento come una tigre in gabbia ...
... ma osservo con piacere che i piselli, le patate e le cipolle sembrano ringraziare ...