domenica 13 novembre 2016

LO ZAINO TEDESCO

Ogni cosa intorno a noi ha dentro di se una storia...
... che spesso si intreccia con altre storie. 
A volte conosciute, perché vissute o raccontate ... a volte sconosciute, celate e nascoste  nello scrigno dell'oggetto ...
Sistemando il mobile in soffitta mi capita tra le mani un vecchio zaino e ritorno a una storia narratami più volte e a più voci ....


Era l'autunno del 1944, l'esercito tedesco in ritirata rastrellava uomini nei paesi a monte per utilizzarli nella costruzione della Linea Gotica, che partiva proprio dalla provincia di "Apuania".
In quel pungente mattino d'autunno una lunga colonna di uomini , pungolati dalla canne dei fucili, procedeva con lo sguardo a terra lungo la viuzza che dalla casa dei nonni giungeva al paese.
La nonna, col fiato in gola, pregava che la colonna procedesse oltre, tenendo stretto a se mio babbo quindicenne ... l'unico "uomo" di casa rimasto ... degli altri, partiti per il fronte russo e tedesco, da tempo non si aveva più notizia.
Un colpo d'anfibio apre violentemente la porta ... due tedeschi entrano in casa e con gesti bruschi intimano al babbo di seguirli...
La nonna cerca di convincerli a desistere, prima mostrando il tesserino della "Todt", che da poco era stata costretta a fare al figlio, poi disperata e totalmente ignara delle vicende belliche,  dice ad uno dei due: 
"L'altro mio figlio, il più grande, combatte nell'esercito ... è un alleato .... è con Badoglio..."
Gli occhi del tedesco si iniettano di sangue, rabbioso gridando "Badogliani" cerca di portare fuori il babbo trascinandolo per i capelli.
Il compagno però lo ferma, si urlano in faccia parole incomprensibili, poi ... questi ha la meglio... e l'altro tedesco, infuriato, esce rovesciando il tavolo a terra...
Il tedesco rimasto prende dal cappotto un portafogli, estrae una foto di una giovane donna con tre bambini e la porge alla nonna, ancora tremante,dicendole in un italiano stentato:
"... mia moglie con miei bambini ... speriamo stiano bene ... speriamo tornare presto a casa ..."
Poi senza aggiungere altro esce e si unisce alla colonna che procede in salita ... dopo poco un denso fumo nero avvolge l'aria ... il paese è stato dato alle fiamme.
Per tutta la notte la nonna tiene stretta a se il figlio ... nessuno quella notte starà nella stalla a guardia del maiale e della mucca  ... la "Ginetta" ... troppo grande è stato lo spavento.
I tedeschi sono andati via  ... il pericolo è lontano ... ma durante la notte, un gruppo di partigiani scende dai monti .. uccide e fa a pezzi il maiale per poterlo trasportare e ... porta via la "Ginetta" ... che col suo latte è l'unica fonte di cibo.
... il tempo passa altre vicende si susseguono ... i bombardamenti ... il babbo che fa la spola a piedi tra Carrara e Parma ... barattando il poco oro ed il corredo della nonna per esigue quantità di farina ... poi finalmente la guerra finisce ...
... è tarda sera del giugno del 1945 ... un uomo zoppicante con le guance scarne, in una divisa lacera e con uno zaino tedesco sulle spalle, bussa alla porta della casa.
La nonna stenta ad aprire ... non lo riconosce, poi lo fissa negli occhi ... il cuore sussulta ... inizia a piangere ... è lo zio... è tornato, dopo un anno di prigionia in Germania.


Rimetto lo zaino nel mobile della soffitta e noto un nome tedesco, in parte illeggibile, inciso a fuoco sul cuoio "Soh... R."...



... forse è il nome del proprietario ... ma questa è un'altra storia, che lo zaino terrà  in sé per sempre celata .

14 commenti:

  1. La violenza senza tempo della guerra.
    Per fortuna la brutalità della guerra non ha prevalso in quei frangenti,

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    1. Disse un grande uomo:
      "Mai più guerra, un avventura senza ritorno!"

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  2. ...e la caserma qua vicino all'autostrada?

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    1. ... vicino all'autostrada?
      ... io so della "Caserma Dogali" a Carrara.

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  3. Ma quella vicino al Lago Baffone la conosci?

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  4. E c'è chi vuol mettere in discussione l'unità europea infrangendola.
    E' grandemente imperfetta, ma sono settant'anni che non viviamo più guerre al suo interno.

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    1. ... si la pace è un bene prezioso...
      ... che noi diamo per scontato...

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  5. Sembrano fatti così lontani da noi e invece sono così tristemente vicini.Abbi cura dello zaino è un pezzo di storia che ora appartiene a te.valentina

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    1. ... ed è legato a persone che ho amato e che purtroppo non ci sono più ...

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  6. Quanta commozione il tuo racconto, mi risveglia ricordi e racconti di casa e affetti che non ho più neanch'io. Condivido con te una cosa che scrissi anni fa dedicata a mio padre. La guerra è terribile, lo vediamo quasi ogni giorno, nei volti dei tanti disperati che arrivano sulle nostre coste, anche se sembra non appartenerci.

    Frammenti di un racconto

    C’erano suoni. Anche Allora
    Tanti

    Nessuno restava seduto ad ascoltare
    Correvano tutti
    come uccelli dentro lo sparo.

    Mio padre ascoltava Gounod a Genova
    passeggiava con una ragazza in bicicletta
    a vent’anni oh sì, si è belli.
    Amava le scarpe bicolore
    ma non riuscì a portarle
    sopra i piedi nudi
    andava a Sud.

    I luoghi hanno tutti lo stesso odore
    quando sei vivo!

    Un amico al tramonto
    decise di non disturbare più il sonno
    rimase disteso sulla strada
    coperto da otto occhi rosso granata.
    Piansero dopo un’unica volta
    e restarono senza umanità.

    I luoghi hanno tutti lo stesso odore
    quando sei morto!

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    1. ... grazie di questo tuo brano...
      ... che arricchisce il mio racconto...
      ... con un soffio di poesia ...

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  7. I miei nonni prima di morire, mi hanno raccontato quegli anni bui e il tuo racconto trasmette forti emozioni.
    Saluti a presto.

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    1. ... benvenuto cavaliere...
      ... anni bui da ricordare per non doverli vivere...

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