La nebbia agl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il Maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Questo è il magico che la terra ci dà, dopo tante fatiche. Ho lavorato la terra per molti anni,non mi ha mai ripagato tutta la fatica in denaro, ma quando arrivi ad un raccolto è una meta inspiegabile a chi non la lavora.
RispondiEliminaE allora un goggio di quello buono!!
RispondiEliminaIn compagnia, davanti a un caminetto, sgusciando le frugiate, un po' di vino novello. Questo è il simbolo dell'autunno!
RispondiEliminaBuon novello ;-)
Anche noi l'abbiamo bevuto ieri! buono, buono...
RispondiEliminaChe vino produci?
RispondiEliminaPrima che salti di nuovo il collegamento internet, mi scuso con tutti per l'impossibilità di rispondere ai commenti sul blog .
RispondiEliminaCiao a tutti
Bellissimo colore coplimenti...:D
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