... nonostante il freddo pungente dei giorni della merla salgo su, "all'orto difficile", sopra il paese...
... l'aria frizzantina del primo mattino e temperata dalla bella giornata di sole, che pian piano fa scomparire la brina che ricopre il campo...
... anche se non so ancora cosa ci seminerò, ho deciso di vangare una striscia della piana rivolta a sud, dove prima era la vigna che ho tagliato...
... per anni è stata incolta e prevedo un lavoro lento, duro e faticoso ...
... ma quassù il rumore e la fretta sono banditi, ci metterò il tempo che ... ci metterò, senza fretta ...
... armato della mia lancia di Longino (o di Semolino nel mio caso) inizio il lavoro ...
... invidio quelli che coltivano con la forca vanga, in soffici terreni che si tagliano con la forchetta o con il grissino ...
... oltre ad essere duro il terreno è percorso da grosse radici degli alberi del vicino bosco ... i "forcovangatori" direbbero di lasciarle perché ricche di "micorrize "...
... mah!!!! ....
... dopo una dura lotta con i tentacoli della piovra sotterranea...
... e tolti gli immancabili pezzi di mortai che miei antenati sbozzavano quassù ...
... la battaglia finisce e depongo le armi ...
... mi siedo, per godermi il sole che il riparo dei miei monti (ancorché acciaccati), rende più caldo ...
... e come sempre li guardo e ringrazio ...