Sapete cos'è?
Seguendo le regole "Troppobarbesche" non metterò subito la soluzione....
Ciò non ha impedito di portare avanti la tradizione della "codana d'badoti col pom ntl'mez" (collana di ballucci con la mela nel mezzo) che si regala per il giorno dei morti.
Al di là del succo, ricco di vitamine anche se un po' aspro, che, come svelato da Davide "Ortoweblog", può essere ottenuto facilmente con un pò di pazienza e uno schiacciapatate, se ne possono usare anche le radic
Un'esempio di frutto da legare ad una stagione precisa.... l'autunno, da non comprarsi quindi assieme alle ciliegie o alle fragole al supermercato.
Ecco fiori e semi di finocchio che, una volta seccati, possono essere usati in mille modi, per gas intestinali, per bevande digestive, diuretiche ecc , ma sui suoi utilizzi erboristici spero ci illuminerà nei commenti a questo post (se lo leggerà) un'erborista "LAUREATA"
Non amo la suspance... per chi (molti?..pochi?) non lo sa ...... sono Giuggiole.
Diamole un pò di nobiltà raccontandone la storia.
Il giuggiolo è una pianta bassa, contorta, dai rami irregolari e spinosi. Un frutto antico originario della Siria che i romani importarono in Italia. Già negli scritti di Erodoto, che ritiene le giuggiole dolci quanto il dattero e, dopo aver fermentato, usate per produrre un vino, le cui più antiche preparazioni risalgono a Egizi e Fenici. Le giuggiole sono ormai frutti dimenticati, tranne che ad Arquà Petrarca, comune veneto dove i giuggioli sono ancora piantati nei giardini di molte abitazioni. Le giuggiole sono utilizzate per realizzare ottime confetture, sciroppi, e il famoso brodo di giuggiole. Si consumano fresche, appena colte dall'albero, oppure leggermente raggrinzite. Oggi il nostro palato non ricerca più di questi dolci naturali, abituati come siamo a caramelle e merendinie vare. Ma chissà che, con il mio racconto, non abbia spinto qualcuno a piantare un giuggiolo, anche se non ne ricaverà alcuna utilità. Io intanto me le mangio.