Sabato mattina, ore 8 arriva mio fratello lo precede il profumo di focaccia appena sfornata con "mundiola" (mortadella). Iniziamo le operazioni inserendo il rubinetto nella botte .
Apriamo il rubinetto.... e esce vinoooooo.
Ancora vino rosso e profumato .... anche se non si può ancora bere.
I vapori della cantina ci rendono un po' allegrotti, mangiamoci un po' di focaccia, altrimenti rischiamo di ubriacarci senza bere.
Adesso con colino finissimo travasiamo tutto nelle damigiane..
Poi togliamo il mosto dalla botte per metterlo nello strizzo idraulico... che faticaccia, per fortuna siamo in due.
...e strizziamo.... ma non tantissimo.
Ecco la forma di mosto compresso... che andrà ad arricchire il cumulo.
Risultato dieci damigiane nove di vino e una di strizzo. Adesso mettiamo i bollitori sulle damigiane, ripuliamo con cura la botte e lo strizzo e attendiamo San Martino.
Una bella cronaca fotografica. Chissà che dirà l' enologo Sammartino.
RispondiEliminaComplimenti bel colore...:D...ma che e sto mosto di qui scrivi?So che di solito e quello prima del vino.Che cosa te ne fi di quello strizzo?Ti auguro buon inizio settimana
RispondiEliminaMa cosa centra San Martino con il vino a parte la rima.
RispondiEliminaCiao Erica
LOSMOGOTES
RispondiEliminaGrazie. Dirà' "alla salute"
NOVELINA
Il mosto è fatto dalle bucce dell'uva, in cui rimane un pò di vino, come in una spugna, se lo strizzi (con lo strizzo che è una specie di pressa) esce un pò di vino un po' meno pregiato e più torbido.
ERICA
Benvenuta. Non conosci la poesia di Carducci, la metterò in un prossimo post. Per San Martino, a Novembre, si fa il primo travaso del vino che ha finito di "bollire" e, coi primi freddi, ha fatto precipitare in basso i residui da scartare.
A Novellina non gli torna, perché in realtà quello che chiami mosto è vinaccia, ed è buona per farci la grappa!
RispondiEliminaNon si può bere, ma un assaggino è dovuto ;-)
Per i lombrichi del cumulo saranno giorni da sballo..
RispondiEliminaHARLOCK
RispondiEliminaVerissimo... grazie per la correzione. Un po' piu' di un assaggino però ... bisogna avere il bagno vicino.
EMILIO
Ti diro' che ho visto un po' brilla anche la gallina.
ma li fai i "sughi"?? cioè mosto cotto con farina e zucchero , si fa una sorta di crema-budino...è uno sballo...ma fa correre un pò in bagno!
RispondiEliminaChe bel vino , ne ho sentito quasi il profumo! ciao
val
La cosa più bella è aprire il rubinetto e vedere tutto quel vino che esce,io e mia moglie con i vapori ci siamo mezzi ubriacati,io un pò di più perchè ho fatto un paio di assaggi.
RispondiEliminaPoi il torchio idraulico,bellissimo,ne avevo uno anch'io poi si è rotto,il tuo penso abbia almeno 50 anni e forse più.Ciao.
Fare da se` ti ubriaca per tre. ;-)
RispondiEliminaVALVERDE
RispondiEliminaI sughi non li ho mai fatti, quest'anno non ho fatto nemmeno l'aceto c'era poco tempo quindi rispolvero il detto "Per forza an'ven manc l'azet"
BLOGREDIRE
E' sempre un'esperienza emozionante. Si il torchio è molto vecchio, pensa che nell'altra cantina, nella casa di mio zio (ABBANDONATA) c'è ancora lo scheletro di un torchio di marmo, quasi impossibile da spostare.
TROPPOBARBA
Ma far per tre ti ubriachi da te! :-)))
Io mi rompo a fare la vendemmia, però mi dispiace che quest'anno sia durata pochissimo, l'uva non maturava!
RispondiEliminaSARA
RispondiEliminaAnche la mia ragazza si "rompe". E' errato il punto di vista.
Un tempo quel giorno si sentiva come una festa per grandi e piccini ... tutti facevano in modo fosse così, ma succedeva spontaneamente, senza forzature. La famiglia si riuniva nei gesti, la fatica diminuiva, e tutti ci si sedeva attorno alla polenta con stoccafisso. Questo amore per la semplicità è scomparso. "Colpa dei tempi!"
Ma i tempi li facciamo noi.
"cosa diventò.. cosa diventò, ma cos'è che ora non c'è più!"
che bello il colore del tuo vino, sembra di sentire i profumi della cantina.
RispondiEliminaNonnaPapera
RispondiEliminaNon respirare troppo i profumi... potresti ubriacarti.