... dai racconti del nonno ...
... mani grandi ruvide e callose, su cui un ferro rovente avrebbe creato poco danno ...
... era ancora notte alle quattro del mattino, ma già nei sentieri dei boschi intorno voci ovattate si muovevano nel buio ...
... "fa a modr" (fai a modo, così tornerai a casa) era l'augurio che si scambiavano incontrandosi ...
... provenivano da diversi luoghi, alcuni superavano le montagne, ... molti viaggiavano con gli scarponi chiodati appesi al collo, calzando zoccoli di legno e calzini di lana grossa ...
... gli scarponi erano preziosi a quei tempi, quasi come un'auto oggi, era un peccato consumarli, servivano in cava, dove un infortunio voleva dire fame per intere famiglie ...
... colpi forti, cadenzati e tanto precisi da creare un buco perfetto proprio al centro del mazzuolo ...
... preoccupati solo di non inciampare lungo il pendio dei ravaneti fatti di instabili scaglie di marmo ...
...iniziava la salita e ciascuno a seconda della forza, portava sulle spalle due, tre o più giri di quelle grosse corde, di canapa prima e d'acciaio poi, che sarebbero servite per calare la lizza...
... iniziava la lizzatura e il blocco lentamente veniva calato a valle, da quei monti dove le strade ancora non arrivavano ...
(PS. le foto sono tratte da internet, solo il mazzuolo era di mio nonno che ha fatto parte di quel mondo)